sabato 31 dicembre 2011
Gaia
A tutti hanno insegnato che ad ogni azione corrisponde una reazione, eppure in pochi capiscono che non è solo fisica, è anche vita.
Valerio
Già è difficile capire se stessi, non mi è chiaro il concetto per il quale devo cercare di capire anche gli altri. Perchè non s'impegnano per capirsi da soli?
venerdì 30 dicembre 2011
Gaia
"Lei balla in un cerchio di fuoco, e si sbarazza della sfida con una scrollata." Mi sento quella lei e mi sento tutte le donne del mondo e non mi sento nessuna e mi sento nuova e mi sento unica come solo una donna è in grado di essere.
Valerio
Ma se scrivessi canzoni, riuscirei a trovare le parole che parlano di me, o suonerei quelle di altri come i cantanti fanno con le mie?
giovedì 29 dicembre 2011
Valerio
Mi sento sicuro nei ricordi perchè ci sono, mi appartengono e non possono fuggire da nessuna parte. A volte penso siano la mia unica certezza e l'unica cosa che davvero mi appartiene.
Gaia
Si dice che essere amati renda forti e che amare renda coraggiosi. A volte ho l'impressione di essere molto più coraggiosa che forte. Forse se m'impegno un altro po', se aumento il mio coraggio, riuscirò a bilanciare le due cose.
Valerio
Ti capita mai di osservare gli altri e pensare a come sembrano a proprio agio nella loro vita, nei loro vestiti, con i loro capelli, con il loro naso, nel loro lavoro? Ti capita di osservarli e invidiare il loro sentirsi al loro posto ovunque si trovino? Darei qualsiasi cosa per un giorno a mio agio nella mia vita.
mercoledì 28 dicembre 2011
Gaia
Lascia andare. Lascia andare quello che ti piace e quello che non ti piace. Lascia andare tutto quello che hai imparato fno ad ora. Lascia andare tutto quello che sai di te. Lascia andare le tue convinzioni ed il senso di colpa per gli errori commessi. Lascia che tutto vada. Scorri nella vita.
Gaia
Ogni volta che sfoglio un giornale mi domando se c'è un senso a tutto quello che accade. Spero solo che tutti noi lo capiamo il prima possibile.
martedì 27 dicembre 2011
Gaia
Credo che il giorno in cui mi scoprirò perfetta per prima cosa mi chiederò che sapore avrà da quel momento la vita.
Valerio
Dovrebbe bastare svegliarsi al mattino per essere felici. Certo scoprire che chi ami ti ha tenuto stretto tutta la notte aiuta.
lunedì 26 dicembre 2011
Gaia
Lista di buoni propositi:
1- smettere di aver paura di essere felice;
2- smettere di aver paura di essere felice;
3- smettere di aver paura di essere felice.
1- smettere di aver paura di essere felice;
2- smettere di aver paura di essere felice;
3- smettere di aver paura di essere felice.
Gaia
Non è necessario tu senta il rumore dell'albero che cade nella foresta. Quando butti un coccio per ravvivare un fuoco sai che l'ha fatto.
domenica 25 dicembre 2011
Valerio
Il giorno in cui una persona trova il coraggio per calarsi pienamente in sè è lo stesso in cui si rende conto che non ha bisogno di qualcuno che la guardi per sentirsi viva.
Gaia
Scorro la rubrica del cellulare e mi rendo conto di non aver voglia di parlare con nessuno. Preferisco aver qualcuno accanto che cammini con me in silenzio.
sabato 24 dicembre 2011
Gaia
C'è gente che chiede al mondo di fermarsi per poter scendere. Io gli chiedo di aumentare un po' la velocità, per sentire di più il vento sulla faccia.
Valerio
La luce che vedo nei miei occhi oggi è identica alla fiamma delle mille candele a cui ho confidato i miei sogni.
Gaia
Sono nata libera. Nessuno può credere che mi uniformi alle regole di altri e che nulla di me ne muoia.
venerdì 23 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Valerio
Credo che nei miei ricordi ci sia qualche messaggio che non ho ancora colto. Quando lo capirò, li lascerò al loro posto, dietro le mie spalle.
sabato 17 dicembre 2011
Reina
I sogni son piccole, forti tartarughe che compiono un viaggio dall’interno all’esterno. Partono dal cuore del sognatore e mostrano allo stesso i desideri, le paure, le nostalgie che non ha il coraggio di guardare quando è sveglio.
I sogni sono come i dubbi, una volta presenti non li si può cacciare, s’insinuano, permangono, riempiono. Come i dubbi avvolgono di un’ombra nera il pensiero e lo chiudono dentro i loro confini. Non si smette mai di tornare su un sogno che ha colpito.
I sogni sono la via. Quella strada che scopri solo quando è notte perché è l’unica che appare distinta davanti a te. È quella che spaventa perché piena dei tuoi demoni. Quella che spaventa perché hai paura di quello che tu stesso sei in grado di fare nella tua vita.
E quando in sogno vedi regge, un grande amore, mete raggiunte, ancora la paura ti assale, perché anche la felicità porta con sè paura. E l’aprire gli occhi e ritrovarsi nella quotidianità dà sollievo, perché nessuno si aspetta troppo da te.
Ti sei mai interrogato sul significato di un sogno, o preferisci lasciarlo evaporare alle prime luci dell’alba?
Io la notte scendo su una piccola stella e prendo la mano di chi dorme. Senza che se ne accorga lo accompagno in prati, città, stanze umide e buie. Lo conduco là dove le sue paure attendono di essere affrontate e le sue speranze attendono un’azione per trasformarsi in realtà.
Faccio tutto questo in punta di piedi, ma il viaggio è compiuto.
Ricordi dove ti ho condotto stanotte?
Se la risposta è sì ti do un consiglio: segui quel sogno da sveglio.
Se la risposta è no, non temere, tornerò da te ogni notte, ancora e ancora, finchè una mattina aprirai gli occhi, deciso a prendere in mano la tua vita.
I sogni sono come i dubbi, una volta presenti non li si può cacciare, s’insinuano, permangono, riempiono. Come i dubbi avvolgono di un’ombra nera il pensiero e lo chiudono dentro i loro confini. Non si smette mai di tornare su un sogno che ha colpito.
I sogni sono la via. Quella strada che scopri solo quando è notte perché è l’unica che appare distinta davanti a te. È quella che spaventa perché piena dei tuoi demoni. Quella che spaventa perché hai paura di quello che tu stesso sei in grado di fare nella tua vita.
E quando in sogno vedi regge, un grande amore, mete raggiunte, ancora la paura ti assale, perché anche la felicità porta con sè paura. E l’aprire gli occhi e ritrovarsi nella quotidianità dà sollievo, perché nessuno si aspetta troppo da te.
Ti sei mai interrogato sul significato di un sogno, o preferisci lasciarlo evaporare alle prime luci dell’alba?
Io la notte scendo su una piccola stella e prendo la mano di chi dorme. Senza che se ne accorga lo accompagno in prati, città, stanze umide e buie. Lo conduco là dove le sue paure attendono di essere affrontate e le sue speranze attendono un’azione per trasformarsi in realtà.
Faccio tutto questo in punta di piedi, ma il viaggio è compiuto.
Ricordi dove ti ho condotto stanotte?
Se la risposta è sì ti do un consiglio: segui quel sogno da sveglio.
Se la risposta è no, non temere, tornerò da te ogni notte, ancora e ancora, finchè una mattina aprirai gli occhi, deciso a prendere in mano la tua vita.
venerdì 16 dicembre 2011
Valerio: Natale all'improvviso
18.20
Non ho scritto i nomi sulle scatole.
Apro la prima che mi capita. Quella più vicina.
Taglio lo scotch.
Appaiono le palle dell'albero. Quelle dipinte da Gaia.
Luna, stelle, fate, cristalli, montagne...
E ritorno a Natale!
venerdì 9 dicembre 2011
Valerio: abbracci
Ore 18.18
“… Well you burst on the scene
Already a legend
The unwashed phenomenon
The original vagabond
You strayed into my arms
And there you stayed
Temporarily lost at sea”
Ecco i versi che vorrei sentire per i miei trent’anni.
Ma io non ho mai fatto irruzione sulla scena, non sono una leggenda e forse non mi sono mai perso nelle braccia di nessuna…
“… Well you burst on the scene
Already a legend
The unwashed phenomenon
The original vagabond
You strayed into my arms
And there you stayed
Temporarily lost at sea”
Ecco i versi che vorrei sentire per i miei trent’anni.
Ma io non ho mai fatto irruzione sulla scena, non sono una leggenda e forse non mi sono mai perso nelle braccia di nessuna…
Kalitta
Gioco con la paura, è così che trascorro le mie giornate.
Con la paura e con i draghi. Ma non sono poi la stessa cosa?
Creature stupide gli umani. Venerano santi che ammazzano draghi e non capiscono perché Gaudì li abbia messi all’ingresso del suo giardino. Perché colpire con spada i guardiani dei segreti? Perché toglier la vita alle Grandi Guide?
Venero i draghi, sono i compagni della mia vita. Volano con me quando tra la folla riconosco la scia di una persona pronta ad andar oltre. Non mi si può resistere, non si può non percorrere una strada che io ho scelto.
Io giungo con i miei draghi, il loro fuoco riscalda le emozioni, le loro ali permettono di elevarcisi sopra.
Gioco con la paura che so essere solo una porta, una sentinella, un limite che non permette di andare oltre. Spingo le persone a sfidarla. Non c’è limite alcuno. Non esistono punti di arrivo. C’è sempre un passo ulteriore che può essere fatto.
Questo mi spinge a calcare le strade del mondo. Per questo non ho una mia dimora. La mia esistenza è confondermi con gli uomini fino a trovare coloro disposti a farsi guidare da me. Da me e dai draghi.
L’eletto può scalciare, piangere, ribellarsi, ma io conosco il suo cuore e conosco cose che di lui non sa.
Se un giorno mi vedi per strada, se riesci a riconoscermi in mezzo a mille, sappi che sono là per te. Sono là per darti un ordine che aspetti da tutta la tua vita.
Brucia e vola.
Con la paura e con i draghi. Ma non sono poi la stessa cosa?
Creature stupide gli umani. Venerano santi che ammazzano draghi e non capiscono perché Gaudì li abbia messi all’ingresso del suo giardino. Perché colpire con spada i guardiani dei segreti? Perché toglier la vita alle Grandi Guide?
Venero i draghi, sono i compagni della mia vita. Volano con me quando tra la folla riconosco la scia di una persona pronta ad andar oltre. Non mi si può resistere, non si può non percorrere una strada che io ho scelto.
Io giungo con i miei draghi, il loro fuoco riscalda le emozioni, le loro ali permettono di elevarcisi sopra.
Gioco con la paura che so essere solo una porta, una sentinella, un limite che non permette di andare oltre. Spingo le persone a sfidarla. Non c’è limite alcuno. Non esistono punti di arrivo. C’è sempre un passo ulteriore che può essere fatto.
Questo mi spinge a calcare le strade del mondo. Per questo non ho una mia dimora. La mia esistenza è confondermi con gli uomini fino a trovare coloro disposti a farsi guidare da me. Da me e dai draghi.
L’eletto può scalciare, piangere, ribellarsi, ma io conosco il suo cuore e conosco cose che di lui non sa.
Se un giorno mi vedi per strada, se riesci a riconoscermi in mezzo a mille, sappi che sono là per te. Sono là per darti un ordine che aspetti da tutta la tua vita.
Brucia e vola.
venerdì 2 dicembre 2011
Dalia
Esiste un pozzo che l’uomo usa per nascondersi. Egli cela nel suo fondo la sua essenza di uomo e si augura mai nessun altro vi scenda. A volte l’uomo è talmente privo d’interesse che io non lo raggiungo. Questi sono coloro che si ritengono fortunati. A volte, invece, scendo e gli faccio compagnia. Durante questo periodo che trascorriamo insieme lo sprono ad uscire fuori e quando l’essenza di quell’uomo risale per mostrarsi in superficie, nulla è più lo stesso.
Io sono Dalia.
In me tutto si riunisce. In me tutto perde i confini e giunge alla fusione. Io creo la possibilità.
Ci fu una notte, in questo regno, in cui tutto arse. Ci fu una notte, in questo regno, in cui tutto fu gelo.
Io e le mie sorelle nascemmo al confine tra le due notti, e di entrambe portiamo il segno.
Viviamo la notte perché è nostra signora la potente luna, colei che guida le maree e governa il femminino.
Non il sole accecante che tutto, ovunque livella. Madre Selene è regina. Lei che conosce luce e conosce tenebre.
Diffida, umano, di colui che sempre sorride, è maschera che copre più vari pensieri. Egli non penetra e non lascia penetrare.
Diffida del pari di chi mai lo fa, egli mai s’innalza al di sopra del nudo terreno.
Impara a conoscere il confine tra rimedio e veleno.
Tendi la mano all’incognito. Tendi la mano a me.
L’unico vero viaggio, rammenta, è nel luogo meglio celato ai tuoi occhi.
S’io fossi un imperativo, così reciterei: spingiti oltre il baratro dei tuoi limiti e scopri se sono realmente tali.
Vieni, distruggi i tuoi stessi confini.
Vieni a me, per trovare te stesso.
Io sono Dalia.
In me tutto si riunisce. In me tutto perde i confini e giunge alla fusione. Io creo la possibilità.
Ci fu una notte, in questo regno, in cui tutto arse. Ci fu una notte, in questo regno, in cui tutto fu gelo.
Io e le mie sorelle nascemmo al confine tra le due notti, e di entrambe portiamo il segno.
Viviamo la notte perché è nostra signora la potente luna, colei che guida le maree e governa il femminino.
Non il sole accecante che tutto, ovunque livella. Madre Selene è regina. Lei che conosce luce e conosce tenebre.
Diffida, umano, di colui che sempre sorride, è maschera che copre più vari pensieri. Egli non penetra e non lascia penetrare.
Diffida del pari di chi mai lo fa, egli mai s’innalza al di sopra del nudo terreno.
Impara a conoscere il confine tra rimedio e veleno.
Tendi la mano all’incognito. Tendi la mano a me.
L’unico vero viaggio, rammenta, è nel luogo meglio celato ai tuoi occhi.
S’io fossi un imperativo, così reciterei: spingiti oltre il baratro dei tuoi limiti e scopri se sono realmente tali.
Vieni, distruggi i tuoi stessi confini.
Vieni a me, per trovare te stesso.
Valerio: ora Americano
Ore 15.21
Odio la domenica. No anzi odio l’happy hour della domenica che mi costringe ad arrivare a lavoro alle 15 (in teoria!).
Almeno ci fosse lo straordinario invece nulla, fa parte della turnazione normale del mio lavoro a progetto. Che poi qualcuno mi deve spiegare come si fa a parlare di progetto in una pizzeria. E’ un progetto consegnare una pizza? Progetto di arrivare al tavolo senza rovesciarla?
E odio anche dover tagliare a striscioline le pizze non consegnate della sera prima. Sì, perché purtroppo la realtà è proprio questa. Tutte le pizze del sabato sera che sono state ordinate ma che per un motivo o per un altro non è stato possibile consegnare vengono messe in frigo per il giorno dopo. Colpa della crisi? No, problema di mancanza d’etica.
Ma parlo io poi di etica che non mi sono neppure fermato a vedere come stava l’indiano?
Perché non ho accostato? Perché non gli ho detto come stava? Perché non sono più ripassato per quell’incrocio? Mi sono accertato superficialmente che camminasse, e questo mi è bastato a pulirmi la coscienza!
Verso l’Americano e la caraffa si riempie di rosso.
Odio la domenica. No anzi odio l’happy hour della domenica che mi costringe ad arrivare a lavoro alle 15 (in teoria!).
Almeno ci fosse lo straordinario invece nulla, fa parte della turnazione normale del mio lavoro a progetto. Che poi qualcuno mi deve spiegare come si fa a parlare di progetto in una pizzeria. E’ un progetto consegnare una pizza? Progetto di arrivare al tavolo senza rovesciarla?
E odio anche dover tagliare a striscioline le pizze non consegnate della sera prima. Sì, perché purtroppo la realtà è proprio questa. Tutte le pizze del sabato sera che sono state ordinate ma che per un motivo o per un altro non è stato possibile consegnare vengono messe in frigo per il giorno dopo. Colpa della crisi? No, problema di mancanza d’etica.
Ma parlo io poi di etica che non mi sono neppure fermato a vedere come stava l’indiano?
Perché non ho accostato? Perché non gli ho detto come stava? Perché non sono più ripassato per quell’incrocio? Mi sono accertato superficialmente che camminasse, e questo mi è bastato a pulirmi la coscienza!
Verso l’Americano e la caraffa si riempie di rosso.
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