sabato 17 dicembre 2011

Reina

I sogni son piccole, forti tartarughe che compiono un  viaggio  dall’interno all’esterno. Partono dal cuore del sognatore e mostrano allo stesso i desideri, le paure, le nostalgie che non ha il coraggio di guardare quando è sveglio.
I sogni sono come i dubbi, una volta presenti non li si può cacciare, s’insinuano, permangono, riempiono. Come i dubbi avvolgono di un’ombra nera il pensiero e lo chiudono dentro i loro confini. Non si smette mai di tornare su un sogno che ha colpito.
I sogni sono la via. Quella strada che scopri solo quando è notte perché è l’unica che appare distinta davanti a te. È quella che spaventa perché piena dei tuoi demoni. Quella che spaventa perché hai paura di quello che tu stesso sei in grado di fare nella tua vita.
E quando in sogno vedi regge, un grande amore, mete raggiunte, ancora la paura ti assale, perché anche la felicità porta con sè paura. E l’aprire gli occhi e ritrovarsi nella quotidianità dà sollievo, perché nessuno si aspetta troppo da te.
Ti sei mai interrogato sul significato di un sogno, o preferisci lasciarlo evaporare alle prime luci dell’alba?
Io la notte scendo su una piccola stella e prendo la mano di chi dorme. Senza che se ne accorga lo accompagno in prati, città, stanze umide e buie. Lo conduco là dove le sue paure attendono di essere affrontate e le sue speranze attendono un’azione per trasformarsi in realtà.
Faccio tutto questo in punta di piedi, ma il viaggio è compiuto.
Ricordi dove ti ho condotto stanotte?
Se la risposta è sì ti do un consiglio: segui quel sogno da sveglio.
Se la risposta è no, non temere, tornerò da te ogni notte, ancora e ancora, finchè una mattina aprirai gli occhi, deciso a prendere in mano la tua vita.

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