venerdì 11 novembre 2011

Gemma



Vai oltre.
Non fermarti al mio faccino pulito, all’aria un po’ imbronciata ed agli occhioni sognanti.
Vai oltre.
Vai oltre quello che pensi di me la prima volta che mi vedi.
Io sono Gemma.
Appaio dopo che hai gettato la superficie. Vai oltre?  
Si dice che quando gli uomini vivevano di carne animale una famiglia di fate varcò la soglia che separa i nostri regni. Vestite di verde, capelli color legno, ali oro brillante. Queste erano le fate. Scelsero un albero, collegamento tra terra e cielo. Vi danzarono, cantarono e risalirono l'albero fino alla cima per ammirare il sole. Fu la prima volta che gli uomini prestarono attenzione a tutto ciò che produceva la terra.
Si chiama crescita.
Io discendo da quella famiglia, gli Elesi, e son giunta qui per Gaia, per invitarla con le mie danze a crescere con me.
Vai oltre.
Non fermarti al suo aspetto di giovane donna entusiasta di un nuovo amore. Non prestare troppa attenzione ai fiumi di parole che pronuncia appena una nuova idea le arriva tra i pensieri. Concentrati piuttosto sui suoi silenzi, perché là si nasconde il germe di ciò che sarà. Osservala mentre cammina in un parco e capirai. Guardale gli occhi e vedrai il suo mondo. Nelle parole che non pronuncia c’è il suo desiderio di nuove scoperte e la voglia di solcare nuovi territori. Nelle sue certezze, la paura per l’ignoto e l’ancora per rimanere in un posto sicuro perché conosciuto.
Ora lo sai.
Vai oltre!

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